venerdì 21 settembre 2012

Tenerezza

Se togli la poesia che cosa rimane? Che cosa rimane se togli la tenerezza, le carezze, i bisbigli, le scene da film, le parole scelte con cura, come un vestito da primo appuntamento?

Rimane un pezzo di carne. Un pezzo di carne da divorare veloce, smembrare, inghiottire e dimenticare. Un pezzo di carne come tanti altri. 

Rimane un vuoto buio e freddo. Rimane il silenzio dell'incomprensione. 

Ammiro chi resta indifferente a ogni cosa. Li ammiro. E parecchio. 

"Violerai le promesse fatte al sole quando la notte coprirà gli inganni..."

Io voglio la tenerezza. A piccole dosi. Sporadica. Non potrei tollerarla con costanza adesso. Ma a frammenti sì. Mi servono frammenti di tenerezza.

"Voglio che tutto ciò resti inciso sul mio corpo
siamo noi i veri paesi
non le frontiere tracciate sulle mappe
con i nomi di uomini potenti."

Il paziente inglese



giovedì 20 settembre 2012

Pareri non richiesti.

Ci sono esseri umani che parlano senza pensare. Per quanto possano essere in gamba in n cose cadono in modo maldestro in trappole da psicologia spicciola. è uno spettacolo triste. E noioso, lo ammetto.

Mi annoia la gente che parla per luoghi comuni. Che se ne esce con frasi tipo: "Frequenti qualcuno?". E alla mia risposta evasiva, ché non è che tutto il mondo debba sapere i fatti miei, segue l'affermazione: "Te lo chiedo perchè ci tengo a sapere che sei felice".

Ora qualcuno mi spieghi che cavolo vuol dire la frase di cui sopra.

Se frequenti qualcuno sei felice? Che cos'è, un meccanismo automatico forse?

Coppia=gioia?

Queste sono semplicemente scempiaggini.

Ora, non so voi (parlo come se qualcuno leggesse i miei deliri ma so che non è così e tanto meglio così direi...), ma io non reputo coppia e felicità due cose che vanno di pari passo. Intorno a me vedo persone che stanno insieme per abitudine, solitudine, routine, che scambiano la comunione di anime con la necessità di una stampella, che si innamorano di un'idea e sprecano infinite quantità di tempo, che nessuno gli darà indietro, con la persona sbagliata.

A me questo spaventa.

E mi spaventa perchè io ci sono stata con la persona sbagliata. E so che cosa vuol dire. So quale infinita fonte di infelicità sia un legame insoddisfacente.

Coppia non è necessariamente felicità. Può essere una felicità stupenda se la coppia funziona, ma l'accontentarsi, come molti fanno, non rende felici e io non so accontentarmi. Non in ciò che posso scegliere con un minimo di raziocinio, che l'esperienza regala.

La vita non è la coppia. Ci sono percorsi di crescita interiore, spirituale e personale che sono decisamente più importanti della dimensione di coppia, che se non sono nutriti non permettono una felice vita di coppia, nemmeno con la persona più meravigliosa della terra, ma solo il ripetersi dei tristi esempi di cui sopra, all'infinito.

Vedo poche coppie felici intorno a me. Sono pochi coloro che mi fanno pensare che rinuncerei a quella meravigliosa sensazione di svegliarsi padroni della propria giornata, senza dover rendere conto a nessuno di ciò che desideri fare, per legarmi a qualcun altro. Se deve accadere sarà speciale. Non sarà riempimento di un vuoto nella maniera sbagliata.

Ché poi, paradossalmente, quelli che ti consigliano di trovarti una metà sono gli stessi che parlano delle proprie relazioni senza entusiasmo, che tradiscono, che mentono, che si annoiano... ma non pensano. Non pensano a ciò che dicono, non riflettono su dove sono, chi sono e cosa vogliono. Per questo ti vomitano addosso opinioni non richieste. Come ha detto giustamente un mio amico, alcune persone sono come bulldozer, non si fanno mai domande, investono con violenza chiunque incontrino con la loro superficialità e non se ne accorgono nemmeno.

Insomma, pareri non richiesti, parole vuote che disturbano quello che sarebbe stato un decisamente più dignitoso silenzio.

mercoledì 12 settembre 2012

Elenchi inutili.

Oggi ho capito alcune cose.

1. Devo aggiungere al curriculum il Master in cazzate a livello professionistico.

2. Nessuno può biasimarmi se non ho voglia di spaccarmi i maroni passando una serata col mio ex.

3. Quando sento frasi tipo: "siamo stati insieme 8 anni", penso sempre: "io 8 anni con una persona li farò in 8 vite". ah no, questo lo sapevo già...

4. Il sesso senza amore è fonte di confusione.

5. Se non riprendo la palestra impazzisco, non me ne frega niente di cosa dice l'ortopedico. E quanto scritto sopra esprime già la gravità del mio stato psicofisico. La esprime fortemente.

6. Quando c'è del professionismo c'è del professionismo. Inutile negarlo. C'è gente che fa le cose a modo perchè ne ha le capacità, ha l'esperienza e la preparazione necessaria. Su questo non ci piove.

Sì, sto delirando.

ps. La prima regola del Fight Club è non parlare mai del Fight Club.

sabato 1 settembre 2012

Segnali: il compleanno.

Aggiungerò a questo blog una nuova categoria, la categoria si chiamerà: Segnali. 

"Segnali" sarà una serie di post che parleranno di esperienza acquisita sul campo, esperienza che mi permette oggi di non dannarmi per esseri di sesso maschile indegni appunto di dannazione. 

La noia dell'esperienza è che appunto, va sperimentata in prima persona, spesso la condivisione non serve a nulla, per cui anche se io condividerò la mia esperienza ciò non vi eviterà di dannarvi per un demente finchè non sbatterete il muso talmente forte da arrivarci da sole. 

Iniziamo dunque questa avventura segnaletica, sebbene totalmente fine a se stessa. 

Ieri sera sono stata al compleanno di un'amica e ho visto come si comporta il compagno perfetto in un'occasione simile, ovvero il suo fidanzato. Attento a lei e al buon svolgimento della serata ma anche agli invitati, capace di intrattenere tutti, sconosciuti o meno, in modo che nessuno si sentisse a disagio o escluso (cosa che può accadere quando persone che non si conoscono tra loro si incontrano in occasioni simili), senza mai perdere di vista la cosa fondamentale: il divertimento della festeggiata. 

Ci sono uomini che non si comportano come il ragazzo in questione. E non si comportano così perchè sono delle merde indegne di voi. Ma voi ci uscite lo stesso perchè siete insicure, traumatizzate dalla figura di vostro padre e tutte quelle balle lì e tollerate comportamenti intollerabili. No, non sono tollerabili. Punto. Se volete essere felici, e sarebbe un vostro sacrosanto diritto, non li potete tollerare. Se volete essere infelici invece lasciategli pure campo libero però poi non vi lamentate, chè anche gli amici e le amiche dopo un po' non ne possono più delle lamentele riguardo a cose che avete tutto il potere di cambiare cambiando i soggetti a cui vi accompagnate.  

Mettiamo da parte la questione "regalo" a cui dedicherò un post a parte, rimaniamo sul compleanno come evento da organizzare in sè. 

1. Voi volete festeggiare? Se la risposta è no, il vostro compagno dovrebbe avere la decenza di rispettare la vostra scelta anche se non la condivide, in fin dei conti il compleanno è il vostro. Non la rispetta e vi costringe in maniera palese o velata (termine molto delicato per indicare la subdola arte della manipolazione) a organizzare qualcosa solo per partecipare a una festa dato che lui senza casino intorno non sa stare? Non è un comportamento tollerabile. Se vi sorprendete a organizzare la vostra festa di compleanno per far contento il vostro ragazzo vuol dire che il ragazzo in questione è una merda indegna di voi e di voi non ha capito nulla. E se non ha capito nulla di voi non vi conosce non può amarvi. è semplice logica. Ma a volte sfugge comunque. 

2. Volete festeggiare. Lui vi aiuta a organizzare la festa, è partecipe e proattivo o aspetta di trovarsi la pappa fatta, la fidanzata gnocca e le sue amiche pure con tanto alcol a gratis? Qui rispondetevi da sole. Se non ci riuscite non siete abbastanza intelligenti e questo post è per voi inutile, sarete sempre e comunque felici, i cretini sono sempre e comunque felici. 

3. Festeggiate in un locale. Vi aiuta nella scelta muovendo osservazioni sensate (ovvero attiva seriamente il cervello per valutare la possibile buona riuscita della serata) o dice cose a caso perchè pensa ad altro in quanto alcol e gnocca ci saranno comunque e il fatto che sia il vostro compleanno è abbastanza irrilevante, basta che ci sia alcol e gnocca?

4. Festeggiate a casa. Vi aiuta, o almeno si offre SPONTANEAMENTE (io le donne che frignano elemosinando le cose che il semplice buon gusto imporrebbe di fare le odio) di aiutarvi a pulire/preparare/sistemare cibo, alcol e musica? Se lo fa bene, se si propone e voi declinate ok ma se per esempio non vi aiuta per andare a ubriacarsi con un'amica sua, arriva in ritardo, trova tutto pronto perchè voi siete super donne e lui lo sa ma non lo ammetterà mai e non vi merita, e quando arriva anzichè aiutarvi a sistemare le ultimissime cose si siede e si mette a farsi i cavoli suoi... sbattetelo fuori casa. Non vi rovinerete il compleanno, fidatevi, impedirete che ve lo rovini lui. Lo so, non vi fiderete ma fareste meglio a farlo. 

5. in entrambi i casi, fa in modo di supportarvi nella gestione della festa intrattenendo gli ospiti (dare pacche sul culo alle vostre amiche o contrattare il prezzo del fumo mentre qualcuno vi distrugge la casa NON è intrattenere gli ospiti) ma facendo sempre attenzione a non trascurarvi o si gode la festa e la trasforma appunto in una festa in cui lui si diverte e voi avete fatto da sponsor al suo divertimento?

6. vi lascia libere di godervi i vostri amici in maniera serena o se a un certo punto è ubriaco marcio e ha sonno, perchè non ha un minimo di criterio nè di rispetto nei vostri confronti dato che per una sera a ubriacarsi dovreste poter essere voi, vi impone di andare a letto con lui e cacciare quelli che invece sono venuti per amore e affetto disinteressato nei vostri confronti?

7. il giorno dopo fa in modo che la festa continui con attenzioni e coccole di varia natura o vi fa pesare il fatto che magari vi stia aiutando a pulire o comunque vi rovina l'umore con la sua negatività?

Non deve fare tutte queste cose terribili insieme (a volte capita, ma sono casi eccezionali che si spera capitino una volta sola nella vita) per convincervi che è una persona indegna del vostro amore. Ne basta una. Dovrebbe bastarne una per lanciarvi un segnale forte e chiaro che forse non è esattamente una persona con cui condividere la propria esistenza. Non in maniera volontaria almeno. E se uno di questi comportamenti è un segnale forte e chiaro della necessità di porsi almeno qualche domanda, la compresenza di più di uno di questi segnali dovrebbe segnare, in una persona sana di mente, la fine della relazione stessa. Per il vostro benessere psicofisico, ecco. 

lunedì 27 agosto 2012

Sms inutili.

Se c'è una cosa che mi dà sui nervi sono gli sms inutili. Gli sms inutili sono quella categoria di sms che si potevano mandare in età adolescenziale, quando oltre ai compiti e qualche sport in orario pomeridiano non avevi nulla da fare e tuttavia ti sembrava che avessi da fare tutto tu e che nessuno ti capisse e che il mondo fosse una merda e tutte quelle cose lì... ma un giorno avresti capito che così non era e avresti rimpianto quei giorni spensierati, talmente spensierati che ti riempivi il cervello di cazzate pur di riempirlo con qualcosa. Tornando al nocciolo della questione, gli sms inutili nascevano in quel contesto di meraviglioso nulla per cui lei scriveva: "Ciao, che fai? Io leggo Cioè" e lui rispondeva: "io sto cercando di dar fuoco a delle lucertole". Ok, e quindi? Quindi niente, si passava il tempo mandandosi messaggi così, presumibilmente da un nokia simil walkie talkie con cover colorata in tutti i modi possibili e immaginabili. Oggi gli sms sono ancora più inutili probabilmente e in sottofondo non ci sono i Take That ma Justin Bieber (almeno credo, chè non sono troppo aggiornata) ma vengono inviati da cellulari molto più fighi, questo sicuro. Ad ogni modo, superati i 17 anni questo genere di messaggini divengono per me intollerabili.

Allora, un sms richiede tempo: tempo per leggere, capire, rispondere. Tempo in cui ti blocchi e rispondi al messaggio. All'alba dei trent'anni ti rendi conto che il tempo è prezioso (sì, sono quei momenti di illuminazione in cui ti scopri a pulire la cappa della cucina alle undici di sera anzichè pianificare la conquista del sultano del Brunei e sai che stai sbagliando ma continui imperterrita) e che se proprio ne vuoi perdere sei benissimo in grado di ingegnarti da sola a perderlo, non hai bisogno che qualche pirla ti aiuti. Ma loro ti aiutano lo stesso. Loro riescono comunque a darti una mano. Perchè si sa, l'uomo non può esimersi a volte dal privare una donna dell'ultimo barlume di speranza che la propria eterosessualità non sia una lotta contro i mulini a vento.

Quindi, sempre all'alba dei trent'anni, ti trovi a leggere, da parte di un tuo coetaneo cose tipo: "Sto bevendo una birra". E ritorniamo all'... "e quindi?" del primo paragrafo. Questo è il classico sms di uno che non ha un cavolo da fare, e si sta annoiando ma anzichè sforzarsi quel minimo in più (perchè già che mi stai scrivendo scrivi almeno qualcosa di utile) lancia nel cosmo un messaggio qualunque aspettandosi non so quale risposta, perchè io onestamente a un sms del genere non rispondo. Potrei rispondere "e quindi?" ma so che lo metterei in seria difficoltà e allora lascio perdere.


Se scrivi a una donna o le chiedi come sta, o le chiedi di vedervi, o le passi un'informazione di un qualche tipo (emotivo, pratico, colpo di genio impareggiabile) o lascia perdere. Rifletti, cambia idea finchè sei in tempo. Sto per scrivere un sms inutile? Ok, lascio stare, mi dò alle pugnette, che è meglio. Davvero. Perchè leggere che stai bevendo una birra, che hai mangiato una pizza, che stai giocando a freccette con i cotton fioc o che ti stai tagliando le unghie dei piedi beh... fa passare la voglia di frequentarti, non solo quella di rispondere.

lunedì 23 luglio 2012

Alessandra.

A più di un anno di distanza accade ancora. Arrivano le lacrime. E le lacrime non arrivano quando mi chiedono di descrivere come è morta, che cosa è successo, quando... Le lacrime arrivano quando mi chiedono come sto rispetto a questa morte, a come me la vivo, a come ho vissuto questo primo anniversario.
La verità è che lei mi manca terribilmente.

Molte volte mi trovo a pensare che lei saprebbe che cosa dire, solo lei. Lei mi diceva sempre la cosa giusta. Lei aveva sempre il sorriso che mi riscaldava l'anima. Lei rideva e mi capiva. E ogni messaggio, ogni email erano un regalo, un'ispirazione, una gioia.

Ti ricordi Alessandra quando chiacchieravamo e sghignazzavamo al telefono durante l'adunata degli alpini? E quando mi hai abbracciata al funerale di Fabio, tu, l'unica che ha mosso il culo per me, per non lasciarmi da sola in quel momento terribile.

Mio dio quanto ti volevo bene, e ancora te ne voglio. Per questo mi manchi così tanto, perchè hai lasciato un vuoto immenso. Cosa non darei per avere ancora qualche ora con te, per poterti convincere, per poterti abbracciare, per sentirti esclamare cose tipo: Rien de gravissime mais quand meme! oppure: le donne che piacevano la gente ma sceglievano uomini basic che stanno bene con tutto, o ancora: meglio male che troppo male.


Vorrei aver capito. Vorrei aver ascoltato maggiormente anche il tuo silenzio. Perchè tu non ti lamentavi mai, avevi sempre una buona parola, un incoraggiamento per tutti. Mi facevi sentire bella, e amata.


E quando mi hai vista sul tram mentre aspettavi alla pensilina e mi scandivi in labiale al di là del vetro: sei gnocca!!! sei gnoooocccccaaaaaa!!!

Tutta la musica meravigliosa che mi hai passato, e i libri, e la cultura e i francesismi, tu e io, le uniche a pronunciare H&M alla francese perchè noi la Francia la adoriamo e i francesi anche.

Ora quel tuo silenzio è quello che mi rimane, quello che ho dentro. Il silenzio e la mancanza. Quel buio vuoto che sa non tornerai ma vorrebbe anche scoprire all'improvviso che è stato solo un incubo.

Hai scelto il modo più drammatico per esprimerci la tua sofferenza. Sarebbe bastata una telefonata, io avrei risposto. Ma tu volevi solo essere positiva e incoraggiante per gli altri, ti vietavi di condividere col prossimo le tue paure, le tue incertezze, o le sminuivi sempre, sfoggiando subito il tuo bellissimo e luminoso sorriso.

E quando ti ripenso, penso anche che ogni volta che maltratto me stessa faccio un torto a te.

Mi restano le tue email e le tue ultime parole, che taglio per privacy, parole a cui io credetti:


Scusa se rispondo malamente. Sto partendo avec le coeur lourd....
Prenderò quello che viene. Torno venerdì sera.
E si, ti voglio bene anch'io.

A.

Non saresti tornata venerdì, e sì, so che bene me ne volevi. 

domenica 22 luglio 2012

Confusione. Ma tanta.

La verità, pura e semplice, è che io della vita non ho ancora capito un cazzo.

Mi ritrovo in situazioni che, se le guardo da fuori, sono sostanzialmente ridicole se non grottesche. Per fortuna non perdo il sorriso e appunto, ci rido sopra. Però è anche vero che a volte l'anima ha bisogno di ridere con se stessa e non di se stessa.

Per fortuna almeno c'è Giovanni che ride con me, quando gli dico che sono nel posto sbagliato, che dovrei vivere in una società meritocratica e lui giustamente mi consiglia di andare a vivere con i panda, perchè la loro è una società meritocratica...e infatti si stanno estinguendo.

E poi c'è Giuliano che spiega l'abc. Io mica lo conoscevo l'abc. Menomale che me lo hanno spiegato. Poi Giuliano va anche oltre e spiega la d e la e, insomma se non c'era Giuliano come facevo io?

Ho mille punti interrogativi nella testa, e sensazioni non esattamente positive nel cuore e questo non è bello. A volte vorrei poter spegnere le emozioni o almeno fare sbagli un po' più costruttivi e meno dolorosi.

Poi succedono anche cose belle per carità, come questa sera, in cui aspetto la felicità vestita di azzurro. Ma è facile aspettare la felicità col sorriso se sai a che ora arriva.

Ad ogni modo, secondo me aveva ragione Hemingway, io supporto il metodo Hemingway e vorrei ci fossero più uomini come Hemingway.